LA LIGURIA È UNA REGIONE STRETTA
DOVE TUTTO È RISICATO:
È RUVIDA, RIPIDA, DIFFICILE E FRAGILE.
Il nostro entroterra non è solo un luogo ma le persone che lo abitano, le mani che l’hanno costruito, a fatica. Una comunità resiliente che vive di agricoltura, sparpagliata in tanti piccoli borghi.
Un intricato groviglio di strade strette, di terrazzamenti sorretti da muri a secco e coltivati ad ulivi, frutteti, orti e vigne. Un’infinità di piccole imprese a conduzione familiare, paesi di poche anime, moltissime chiese e qualche bar.
Il territorio è arido, è sassoso e impervio: qui crescono bene solo quelle piante che non hanno bisogno di molto, che si accontentano e nella difficoltà esprimono tutto il loro potenziale.
LA LIGURIA È
UNA REGIONE STRETTA
DOVE TUTTO È RISICATO:
È RUVIDA, RIPIDA, DIFFICILE E FRAGILE.
Il nostro entroterra non è solo un luogo ma le persone che lo abitano, le mani che l’hanno costruito, a fatica. Una comunità resiliente che vive di agricoltura, sparpagliata in tanti piccoli borghi.
Un intricato groviglio di strade strette, di terrazzamenti sorretti da muri a secco e coltivati ad ulivi, frutteti, orti e vigne. Un’infinità di piccole imprese a conduzione familiare, paesi di poche anime, moltissime chiese e qualche bar.
Il territorio è arido, è sassoso e impervio: qui crescono bene solo quelle piante che non hanno bisogno di molto, che si accontentano e nella difficoltà esprimono tutto il loro potenziale.
LA MIA LIGURIA È
PERMEATA DI UNA
VITALITÀ SILENZIOSA.
Il problema è l’abbandono: l’entroterra da solo non può sopravvivere, ha necessità di una costante manutenzione, dell’oculato intervento dell’uomo. Ma la terra spesso non interessa, sta in basso e per raggiungerla ti devi piegare, è un lavoro faticoso.
Questa terra ha un potenziale immenso, inespresso, imprigionato in una cultura agricola che non sa né come né dove trarre nuove energie.
La Liguria ha bisogno di rinascere, di investire sul potenziale espresso dai giovani, sulla loro creatività e su progetti innovativi di agricoltura sostenibile.
LA MIA LIGURIA È
PERMEATA DI UNA
VITALITÀ SILENZIOSA.
Il problema è l’abbandono: l’entroterra da solo non può sopravvivere, ha necessità di una costante manutenzione, dell’oculato intervento dell’uomo. Ma la terra spesso non interessa, sta in basso e per raggiungerla ti devi piegare, è un lavoro faticoso.
Questa terra ha un potenziale immenso, inespresso, imprigionato in una cultura agricola che non sa né come né dove trarre nuove energie.
La Liguria ha bisogno di rinascere, di investire sul potenziale espresso dai giovani, sulla loro creatività e su progetti innovativi di agricoltura sostenibile.